Il manifesto, giovedì 11 dicembre 1986
Il ministro della difesa ha fatto alla fine dietro front, ritirando la controversa circolare sugli obiettori di coscienza che aveva suscitato un vespaio di polemiche verso Spadolini da parte dei diretti interessati e soprattutto degli enti e delle associazioni convenzionate, come la Caritas, l’Arci, l’Ispettoria enti salesiani, l’EnaiI-Acli, la Cisl, in gran parte organizzazioni cattoliche. Nella riunione di martedì sera tra Spadolini e i rappresentanti di queste organizzazioni – riunione sollecitata da queste ultime – iI ministro della difesa si è impegnato a emanare una nuova circolare entro iI 15 dicembre, rinunciando alla circolare
punitiva emanata e poi «sospesa» quest’estate da Spadolini in attesa del parere della commissione difesa della camera.
Ieri, un comunicato della Difesa informava dell’incontro a Palazzo Barberini e delle nuove decisioni. La circolare che sarà emanata a metà dicembre – si apprende dal ministero – prevede «l’impiego degli obiettori in prestazioni personali di adeguato impegno sociale, riconducibili all’idea di difesa della patria»; inoltre la circolare «si caratterizza anche per le disposizioni tendenti ad agevolare l’obiettore sia nell’assegnazione a una sede preferita di servizio, anche in relazione alle ‘aree vocazionali’ di impiego, sia nella facoltà – in caso di lesioni o malattie contratte in servizio – di richiedere il ricovero in ospedale militare ai fini del riconoscimento dei benefici previdenziali e pensionistici».
Ancora iI documento «esamina dettagliatamente gli aspetti relativi alle facoltà concesse agli enti convenzionati di distaccare temporaneamente gli obiettori in sedi periferiche, entro limiti e condizioni concordate con i distretti militari che dovranno fornire la massima collaborazione per il superamento di problemi e difficoltà». Infine «sono previste norme relative all’applicazione dei benefici di ordine sanitario, professionale e previdenziale e per la conservazione del posto di lavoro che saranno sanciti dalla nuova legge sul servizio di leva. II tema del vitto e dell’alloggio sarà regolato dal recupero della circolare del luglio ’85».
Il nuovo documento della Difesa ha valore transitorio, in attesa che venga approvata la nuova legge per la riforma del servizio militare di leva, che peraltro alla camera sarà approvato oggi stesso (in sede legislativa della commissione difesa) per poi tornare al senato per la ratifica definitiva.
Pare che nella riunione di Palazzo Barberini Spadolini abbia ammesso che la Difesa dovrebbe passare la gestione del servizio civile ad altro ente, o alla stessa presidenza del consiglio, una richiesta su cui insistono da tempo gli enti interessati.
Inoltre, la bozza della circolare illustrata da Spadolini ai rappresentanti degli enti convenzionati per !’impiego degli obiettori sembra aver placato le forti preoccupazioni espresse in queste settimane. Spadolini si è almeno impegnato a interpretare elasticamente le norme della legge sull’obiezione attualmente in vigore, in particolare – come si legge dagli stralci della circolare su pubblicati – consentendo agli enti e agli obiettori maggiore libertà d’azione e ritirando l’obbligo caricato dalla circolare incriminata sugli enti di fornire vitto e alloggio agli obiettori (sono ripristinate ora le vecchie norme contenute nella circolare del luglio ’85 che contemplava la possibilità per gli obiettori di utilizzare mense e pensioni esterne usufruendo dei rimborsi).
Ieri l’Arci, in una conferenza stampa, ha apprezzato la ritirata di Spadolini, mentre le Acli, in un comunicato, hanno espresso un giudizio positivo sull’incontro con Spadolini e sulla volontà del ministro di sottrarre la gestione dell’obiezione di coscienza alla competenza dell’amministrazione militare.
L’accordo raggiunto non mette tuttavia fine alle polemiche. Spadolini si è rimangiato la sua circolare, ma contemporaneamente ha lanciato nella mischia la Federazione giovanile del suo partito. Il segretario dei giovani repubblicani accusa esplicitamente le organizzazioni cattoliche di usare a proprio piacimento le norme sull’obiezione: «La convenzione con il ministro non può diventare uno strumento per favorire qualcuno: nemmeno le organizzazioni che nel volontariato sono prevalenti, cioè quelle cattoliche».
Guido Moltedo
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