Obiettori: via libera a missioni umanitarie

Avvenire, mercoledì 20 dicembre 1995

Dove non è riuscita la riforma del servizio civile, è riuscito il disegno di legge collegato alla Finanziaria ’96. Gli obiettori di coscienza potranno finalmente operare in missioni umanitarie all’estero, se entro la fine dell’anno il Senato riconfermerà il ddl, emendato dal senatore progressista Gallo.

E un segnale nella stessa direzione viene dalla Camera, dove una mozione, recepita come raccomandazione da parte del governo, chiede all’esecutivo la stesura di una norma analoga. Primo firmatario il verde Canesi, poi progressisti, cristiano-sociali e popolari.

Mentre dunque la riforma vaga da anni tra le commissioni difesa e le aule di Camera e Senato, il ddl collegato con la Finanziaria ha recepito un emendamento che introduce, in maniera a dire il vero un po’ surrettizia, l’importante modifica. Si tratta di un emendamento, proposto da Domenico Gallo deI gruppo misto e approvato dal Senato, confermato alla Camera nei giorni scorsi. Il ddl collegato, avendo subito in altri punti alcune modifiche, dovrà però tornare nuovamente a Palazzo Madama. Ma dovrebbe essere approvato rapidamente entro la fine dell’anno, pena l’esercizio provvisorio. Se non ci saranno sorprese, la norma diventerà legge dello Stato e quindi integrerà su questo punto la 772.

Cosa si dice di preciso? Nell’ambito delle misure di razionalizzazione della, finanza pubblica, il ddl stabilisce alcuni criteri per le spese per interventi militari in missloni umanitarie. E così, en passant, si dice solo che «Nessuna indennità è dovuta agli obiettori di coscienza in servizio civile impiegati in missioni umanitarie all’estero», a differenza del personale militare. Di fatto, dunque, si stabilisce che gli obiettori ora possono partire in missione umanitaria.

L’importante novità, era attesa da molti obiettori in servizio che finora per lavorare nei campi profughi dell’ex Jugoslavia si erano “autodistaccati” e avevano cosi sfidato magistratura e Difesa. La vigente legge 772 del ’72 infatti non prevede l’invio di obiettori all’estero. Chi finora lo ha fatto si è visto indagato dalle procure e ha avuto negato il foglio di congedo dalla Difesa. Ora·- a meno di sorprese – arriva la svolta inaspettata.

 

Luca Liverani

 

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