Obiettori congedati. Un premio anche a Tommasi

Avvenire, venerdì 15 dicembre 2000

 

Sul manifesto ci sono le foto di anziani, disabili, extracomunitari, monumenti antichi: gli utenti oggi dei servizi svolti dagli obiettori. Sotto, uno slogan che esige una risposta: «Chi li difenderà?».

La X Giornata nazionale dell’obiezione di coscienza e del servizio civile – il 15 dicembre del ’72 veniva approvata la prima legge che evitava agli obiettori il carcere militare – non è nemmeno stavolta occasione di festa. Cnesc (Conferenza nazionale enti servizio civile), Aon (Asociazione obiettori nonviolenti) e Loc (Lega obiettori di coscienza) si ritrovano questa mattina alla Libreria Montecitorio per una celebrazione dal sapore amaro. Il futuro è l’abolizione della leva, con un domani tutto da verificare di servizio civile volontario regolato da una legge che non c’è. Il presente è quello di un Ufficio nazionale del servizio civile sottodimensionato, che sconta il disinteresse politico sul tema, in grande difficoltà nella gestione di 100 mila obiettori.

Tre le targhe che verranno consegnate oggi. Una andrà a un obiettore congedato, il centrocampista della Roma Damiano Tommasi. La seconda a un obiettore in servizio, Pierluigi Crisci al lavoro a Timor Est. La terza targa avrà un valore polemico: sarà assegnata a chi «si è distinto nell’affossare il servizio civile», ovvero il ministro della Difesa Sergio Mattarella. Damiano Tommasi, che ha assicurato la sua presenza, viene premiato «per la sua testimonianza continua – si legge nella motivazione – di obiezione di coscienza oltre il servizio civile», per il suo impegno nel portare avanti ideali e valori «in luoghi solitamente dominati da altri tipi di interessi». Un grazie per il suo «impegno quotidiano per dimostrare che anche e soprattutto lo sport per i giovani può e deve essere un momento di crescita», per imparare che «è anche fondamentale saper perdere». Pierluigi Crisci invece non ci sarà, visto che è per conto dell’Arci nella insanguinata isola indonesiana, «dove la testimonianza di pace è ancora un atto di coraggio». Le associazioni ricordano l’annosa battaglia «perché il servizio civile possa essere svolto laddove sia necessario operare fattivamente per una soluzione nonviolenta dei conflitti, anche per prevenirli».

La terza targa sarà assegnata “in contumacia”. È per Mattarella, perché ha «salvaguardato l’idea che la difesa della patria non sia un dovere inderogabile di solidarietà di cittadini consapevoli e responsabili ma una semplice azione di ricerca di un’occupazione». I promotori parlano poi del «totale disinteresse dei distretti militari nei confronti dei doveri che dovrebbero espletare per legge, tanto da costringerci a pensare di rivolgerci alla magistratura per vedere attuata la legge 230/98».

 

Luca Liverani

 

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