L’ispettore

Il Popolo, domenica-lunedì 16-17 novembre 1986

 

Forse c’è un rambo che sonnecchia in ognuno di noi, forse concorrono le attuali polemiche sul commercio delle armi, ma è certo che la più recente sortita del Ministro della Difesa senatore Spadolini è un avvenimento che sembra inventato da Forattini.

Il Ministro ha inviato ispezioni militari a vari centri della Caritas che ospitano obiettori di coscienza: da Roma a Milano da Verona a Modena, l’esercito marcia contro i centri del servizio civile, quei centri che rendono possibile un attuazione rigorosa e utile alla gente del diritto all’obiezione di coscienza.

Vi era stato un precedente scambio di lettere: il Ministero della Difesa aveva diffidato la Caritas di ricusare obiettori, riferendosi al motivato rifiuto dell’associazione di accogliere soggetti non preparati e di accettare assegnazioni per servizi non idonei.

La Caritas aveva risposto chiedendo un incontro per chiarire come i problemi del servizio non sono riducibili alla lettera delle circolari della burocrazia ministeriale.

Un ministro solitamente cortese, un laico colto e fautore del Tevere più largo non ha degnato di un risposta la rispettosa richiesta del Presidente della Caritas, il Vescovo Castellano.

Noi temiamo che sotto la guida di Spadolini sia rifiorita in Via XX Settembre la concezione tardo-romantica che l’obiezione di coscienza sia una perversione e segno ambiguo di un’assenza di patriottismo.

Abbiamo ragione di temere che il Senatore Spadolini guardi da qualche tempo con ostilità alle iniziative per la pace di associazioni e movimenti d’ispirazione cristiana e che l’atteggiamento verso la Caritas sia un effetto di questa ottica. Si sta esagerando e si rischia di allargare il fronte delle incomprensioni e delle incomunicabilità.

I cattolici italiani hanno dato e danno un contributo importante allo schieramento occidentale del paese, con autonomia e dignità, convinti di lavorare così per la sicurezza e per la pace. I cattolici che manifestano per la pace, come quelli che attivano centri di solidarietà e iniziative di servizio civile, servono la comunità nazionale.

AI senatore Spadolini si chiede di essere un po’ più liberai, come in fondo sa esserlo nei momenti migliori.

 

Yorick

 

 

Spadolini ci fa sapere

 

In relazione alla nota de «Il Popolo», in materia di obiezione di coscienza, negli ambienti del ministero della Difesa si fanno presenti i seguenti punti:

Primo. La circolare ministeriale in tema di obiezione, che ha suscitato riserve e critiche nel mondo cattolico, è stata, fin dal 17 settembre, rimessa dal ministro della Difesa alla Commissione competente della Camera per essere corretta ed integrata; e quindi la sua efficacia è da allora sospesa, in attesa di una ridefinizione alla luce dei suggerimenti parlamentari;

Secondo. Il governo ha riaffermato, in tutte le sedi competenti, il suo vivo interesse alla diversa e migliore disciplina legislativa dell’intera materia dell’obiezione di coscienza, secondo una serie di iniziative già abbozzate dai gruppi parlamentari, e si è rimesso al Parlamento per la relativa normazione, dopo aver adempiuto per la parte di sua competenza all’accelerazione delle procedure e a un più rapido smistamento delle pratiche;

Terzo. Le ispezioni di cui si parla nel corsivo del quotidiano democristiano sono state attuate sulla base di disposizioni vigenti, del tutto indipendenti da qualsiasi intervento del ministro e da qualunque riferimento alla discussa circolare. E hanno investito Enti diversi come la Caritas e l’ARCI.

I contatti con la Caritas sono stati in ogni caso tenuti costantemente dal Sottosegretario Olcese, titolare della delega in materia. Le regole della cortesia sono ben note a Palazzo Baracchini.

 

Il ministro Spadolini non difetta certo di sollecitudine.

Vecchio maestro e, se ce lo concede, vecchia volpe del giornalismo, sa che la notizia che imputridisce lascia qualcosa di poco piacevole dietro sé.

Così le agenzie avevano diffuso solo da poche ore il testo del corsivo del nostro Yorick (sulla vicenda degli obiettori di coscienza, di una discutibile circolare del ministero della Difesa, di sospette ispezioni a tappeto presso gli obiettori che lavorano alla Caritas) che ci giungeva da Riahd, in Arabia Saudita, dove era appena sbarcato, la precisazione del ministro che pubblichiamo. E’ chiara e basta leggerla per convincersene: a) la circolare contestata non ha più efficacia da quando è stata rimessa alla Commissione Difesa della Camera; b) il Governo è interessato ad una migliore disciplina dell’obiezione; c) le ispezioni, pur legittime, sono del tutto indipendenti dalla discussa circolare e dagli intenti del ministro.

Spadolini ci ha voluto anzi cortesemente informare, nella telefonata da Riahd, che fermo restando il principio dell’ispezione (che nessuno invero può contestare) ne avrebbe bloccata qualsiasi forma che possa ingenerare legittimi sospetti.

Non possiamo che essere grati al ministro Spadolini per queste precisazioni, ma non possiamo neppure non essere rammaricati per quanto è capitato, fuori dalla volontà del ministro – non stentiamo a credergli – ma non ci sembra altrettanto fuori dalla volontà, almeno, del sottosegretario Olcese, che ha la delega per i rapporti con la Caritas. Visto anche, dopo tutto, che è rimasta senza risposta la richiesta di un colloquio avanzata sin dal giugno scorso dal presidente della Caritas, monsignor Castellano, al ministro della Difesa.

 

visualizza in PDF: Il Popolo 16_17-11-1986