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Servire la Pace e difendere i diritti umani. Esperienze europee e prospettive del servizio civile all’estero
 Autore: Autori Vari  Anno: 2003  Pagine: 174 Leggi l'indice
Descrizione:

Autori Vari. Servire la Pace e difendere i diritti umani. Esperienze europee e prospettive del servizio civile all’estero. Convegno internazionale. Rimini, Teatro degli Atti 16-17 e 18 dicembre 2003. [Rimini], [s.n.] [2003]. 

Il servizio civile in Italia è in una fase di profonda trasformazione come con­seguenza delle novità legislative introdotte nel corso degli ultimi anni. Il pri­mo passaggio di tale trasformazione è stato, dopo lunghi anni di attesa, l’ap­provazione della legge 230 del 1998: “Nuove norme in materia di Obiezione di coscienza” che riconosce il diritto soggettivo alla Obiezione di Coscienza ed introduce il concetto di Servizio Civile Nazionale.
Con l’approvazione della legge “Norme per l’istituzione del servizio milita­re professionale” del novembre 2000, anche l’Italia si è avviata ad adottare come altri paesi europei (Olanda,Belgio, Francia, Spagna, Gran Bretagna) un esercito composto esclusivamente da volontari/professionisti.
L’introduzione dell’esercito professionale e la sospensione della leva obbliga­toria, non già !’abrogazione in assenza di una modifica dell’articolo 52 della Costituzione, ha portato inevitabilmente ad un ripensamento del servizio civi­le alternativo al servizio militare e della pratica dell’obiezione di coscienza.
E’ con l’approvazione della legge n.64/2001, che istituisce il Servizio Civile Nazionale, che si apre in Italia la nuova fase di un modello di servizio civile fondato non più sull’obbligatorietà, ma sulla disponibilità dei giovani a de­dicare una parte della loro vita al servizio di progetti proposti da Enti non lucrativi pubblici e privati.
In questo contesto in rapido mutamento continuano a crescere le esperienze di servizio civile all’estero denominate “Caschi Bianchi”: svolte in missioni umanitarie, di pace e per la cooperazione fra i popoli (all’art.9 della legge 230 del 1998 ed art.9 della legge n.64 del 2001). I riconoscimenti giuridici introdotti dalle leggi 230/98 e 64/2001 sono giunti anche grazie alle azioni di disobbedienza civile di Obiettori di Coscienza in servizio che, pur in assenza di una normativa che regolamentasse l’espatrio, si recavano fuori dai confini nazionali senza autorizzazione, per sostenere progetti umanitari e di promo­zione della pace. Le prime esperienze di Obiettori di Coscienza in missioni internazionali con l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, e con altri Enti, risalgono al 1992 quando la segreteria operativa degli “Obiettori al ser­vizio della pace” coordinava le esperienze e i rapporti con le istituzioni  al fine di ottenere un riconoscimento  giuridico di tale modalità di servizio.
Nell’estate del 1993 venne organizzata la prima missione di un gruppo di Obiettori di Coscienza sotto la denominazione di “Caschi Bianchi”, lanciata pubblicamente con una conferenza stampa a Falconara, nei pressi della base delle Nazioni Unite. Da quella data numerose sono state le iniziative sotto analoga denominazione da parte di Obiettori di Coscienza, ma solo dal 1998, con la legge n.230, “Nuove norme in materia di obiezione di coscienza” si è ottenuto un pieno riconoscimento normativo.

[dalla Introduzione]