
Obiezione alla violenza, servizio all’uomo. 50 anni di obiezione di coscienza in Italia, 45 anni di servizio civile in Caritas
Autore: Caritas Italiana Editore: [s.e.] Anno: 2022 Pagine: 48Caritas Italiana, Obiezione alla violenza, servizio all’uomo. 50 anni di obiezione di coscienza in Italia, 45 anni di servizio civile in Caritas. Roma 2022.
E siamo alla terza edizione, aggiornata e aumentata rispetto a quelle del 2002 e del 2012, di questa pubblicazione che esce in occasione del cinquantesimo anniversario della legge 772 del 1972, la prima che abbia riconosciuto il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare nel nostro Paese, e del quarantacinquesimo anniversario dell’inizio dell’esperienza del servizio civile nella Caritas.
Come nelle precedenti edizioni, anche questa raccoglie date, cifre, testi, brani che testimoniano la ricchezza di questi anni che hanno visto protagonisti la Caritas, a livello nazionale e a livello diocesano, e i giovani (ieri obiettori, oggi volontarie e volontari) che, attraverso il servizio civile, hanno “servito la Patria” nei poveri e negli esclusi.
Il titolo è rimasto invariato: “Obiezione alla violenza, servizio all’uomo”. È lo stesso del “Quaderno n.13” che la Caritas Italiana pubblicò nel lontano 1979. Non è per pigrizia che lo riproponiamo, quanto per la volontà di sottolineare la continuità di un percorso che prosegue: ai 30 anni di obiezione di coscienza abbiamo aggiunto i 20 anni di vita del servizio civile nazionale e di quello universale.
Lungi dall’essere un’autocelebrazione, queste pagine vogliono costituire anzitutto una piccola e concisa “memoria” di quanto fatto e di quanto accaduto, e ciò per evitare il rischio che una preziosa esperienza quale quella dell’obiezione di coscienza e del servizio civile vada persa.
Soprattutto per i giovani che fanno oggi l’esperienza del servizio civile, queste pagine intendono offrire uno stimolo per guardare al passato e al movimento che attorno all’obiezione di coscienza si è sviluppato in Italia e nella Chiesa italiana. Ma guardare al passato serve anche per proiettarsi nel futuro, per non tradire quello spirito che ha accompagnato le vicende negli scorsi anni che hanno coinvolto un milione di giovani e tante altre persone in Italia. Uno spirito improntato alla pace, al rifiuto di ogni violenza e alla volontà di costruire un mondo più giusto e solidale. Questa è la lezione che ci consegna la storia e che deve orientare il cammino futuro.
Queste pagine, infine, vogliono rappresentare un piccolo tributo a quanti hanno “fatto la storia” di questi cinque decenni: a quanti hanno operato in Caritas, perché crescesse nelle nostre comunità “non tanto l’obiezione di coscienza, quanto la coscienza dell’obiezione” e il servizio civile diventasse la via “normale” per costruire la pace.
[dalla Presentazione]