
L’obiezione di coscienza
Autore: Alessandro Coletti Editore: Feltrinelli Anno: 1973 Pagine: 188 Leggi l'indiceColetti, Alessandro. L’obiezione di coscienza Prefazione di Aloisio Rendi. Milano Feltrinelli, 1973
Dopo che per anni la pubblica discussione sull’obiezione di coscienza era stata evitata con ogni mezzo, dal ricatto del silenzio dei mass-media alla comminazione di condanne per “esaltazione e apologia di reato” per chi esprimesse una visione esatta del problema, finalmente, il 28 dicembre scorso, il paese si è risvegliato provvisto, furtivamente e senza alcuna discussione approfondita nel mondo politico e nell’opinione pubblica, di una legislazione sull’argomento. Non è certo per un maggiore rispetto dei diritti civili e per un riconoscimento dell’accresciuta maturità dei cittadini che questa legge è stata concessa con tanta fretta. È invece per una pressione psicologica e morale cui perfino ai reggitori del potere nostrano è stato difficile resistere. Ma anche in questo atto in apparenza democratico si cela una pesante operazione legislativa contro gli avversari del sistema.
Scavalcando infatti gli altri disegni di legge più aperti ad una concezione democratica della riforma, le forze conservatrici si sono coalizzate attorno al testo Marcora, approvato dal Parlamento. “Una legge inquisitoria e punitiva, funzionale al sistema che l’ha prodotta e nulla più” la definiscono gli obiettori.
Si è chiusa cosi, almeno per ora, a livello istituzionale, la “querelle” che ha contrapposto negli ultimi decenni fautori ed oppositori dell’obiezione di coscienza. Capitini, Pietro Pinna, don Milani, Gozzini, Fabrizio Fabbrini, il radicalizzarsi dell’antimilitarismo, il passaggio dall’obiezione individuale a quella di gruppo, e quindi Pizzola, Cicciomessere, Gardin: ripercorrendo le tappe che hanno concretizzato il nuovo diritto civile, questo libro si è proposto soprattutto di cogliere, nel progressivo discostarsi degli obiettori dalle classiche motivazioni di stampo religioso-filosofico, questo evolvere dell’obiezione verso una concezione politicamente più matura e “rivoluzionaria” e di indicare le linee di lotta antimilitarista da portare più avanti che mai.